Il Nuovo Mondo e il Vecchio
Il Nuovo Mondo e il Vecchio in una lettera di un emigrato in California. Impietosa la descrizione di Morano
San Jose California 1907
Carissimo Amico […]
Voglio sperare che' questa mia ' lo troverà in bua salute unito agli amici, io per ora non sto male.
Annoiato di vivere in un paese selvaggio, scappai via corrento, col penziere di non mai più ritornare in simili luoghi.
20 giorni dopo la terribile catastrofe di San Francisco California toccai piede a terra, e per quanto ne ho ricevuto l'impressionante colpo d'occhio, glie l'assicuro, gui e sempre il paradiso terrestre.
La mia impressione fu enorme nell'ammirare questa sterminata città, che al mio arrivo era avvolta ancora nelle sue macerie fumante, giacente su le sue rovine, abbandonata a se stessa.
Lei avra' minutamente appreso le notizie dai giornali, e non e mio compito poter descrivere altro, solo le dirò che per quanto questi avessero esagerato glie l'assicuro, hanno sembre detto molto poco, ecco tutto.
La california: beato chi può vivere in queste terre, ricche di lavoro e d'oro, una sola difficoltà vi e qui, ed è l'inglese, appreso questo, si vive molto felice, in mezzo al verde della campagna dentro a piccoli Cottage che sembra di sognare.
Lei a letto il Lavoro di Zola, ebbene quella parte onde descrive quel paese dalle casette rivestiti di maiolino, in mezzo a cambi di fiori o prati verdeggiandi, dove la palma cresce vigorosa, le strade puliti, tutti percorsi di tranvie elettrici, larghi marciapiedi sempre puliti, le casette colla massima comodità moderna, compreso bagni caldi freddi telefono e tutto cio che la scienza inventa a servizio del popolo che si chiama civile e tal vuol essere. Tutto cio e qui attuato ad oltranza, in larga scala Il mio sogno è appunto di poter vivere in mezzo a questo popolo civile con una mia casetta, unito alla mia adorata famiglia, allora per me la vita scorrerà contente e felice quanto posso cio attuare, e dare ai miei figli un educazione prettamente Americana, perché nel mondo non vi e razza più forte e vigorosa, energica, lavoratrice, più di questa
Io esercito il disegnatore negli uffici d'Architetti, guadagno discretamente. Sto studiando la lingua meccanicamente, cioe a mezzo del fonografo col libbro alla mano d'Italiano ed Inglese, a mezzo d'un apparecchio si può far ripetere la medesima parola molti volte: con questo sistema ho fatto molto progresso, per insegnare a scriverlo, esiste una specia di corrispondenza con me e la scuola di cui faccio parte, questo e una scuola che insegnano qualunque prof. o idioma, si paga un tanto all'anno.
E siccome mi son messo in mente di voler diventare Architetto io me ne approfitterò di questa scuola per il mio fine.
Sono molto apprezzato da questi bravi Architetti inglesi, perche' trovano in me, dicono loro, una originalità nel comporre detti lavori di costruzione, e glie l'assicuro nemmeno io prima mi credevo capace di tanto, e anche perché non mi ero potuto dedicare più di una settimana intera a questi nobili studi, da me tanto prediletti, perché nato a quest'arte per propria inclinazione naturale, ed anche il caso mi porta sulla sua traccia e seguirla nella sua fase a me conosciuta.
Basta il mio avvenire e lento ma sicuro se avrò vita. So che vivo in un popolo civile, e che il merito e apprezzato, e pagato anche a suon di dollari, tutto al rovescio della decrepita Calabria, ove esistono tanti vagabondi, cioè quei tali che s'ingiuriano galantuomi, poltroni pieni di superbia e d'ingnoranza, e che vivono come i maiali, cosa è per questi disgraziati la vita? Del resto chi si cura mai di costoro? Dai servizi publici, dall'istruzione, dalla pulizia di un paese rispecchiano i cosi detti galantuomi, essendo sembre questi gli amministratori. Si figura poi, per dirne una lasciar morire di freddo tanti ragazzi nelle scuole in quelle larghe sale di S. Bernardino, oppure ammazzandoli con acido carbonico, e dove tanti ragazzi possono sporcare e fare i loro bisogni giù per i corridoi, e nelle cantine, che col solo entrare bisogna tapparsi il naso, e per l'avarizia, ossia per l'ignoranza dei galantuomi, inveci di far costruire dei cessi igieni ec ec. Dalle strade di quel disgraziato Morano ove necessita camminare nella merda d'està e d'inverno, in questa stagione poi le infiltrazioni di detta robba cola molto per bene giù nella conduttura d'acqua che voi bevete. basta ce ne sarebbe molto da dire, caso mai di questi americani conoscessero tali cose. Bella quella Italia, quella Italia solo dell'Alta Italia.
Io da parte mia cerco tutto il mezzo possibile per poter togliere la mia famiglia di costà perché, penzando tutto ciò soffro moltissimo. Riguardo agli amici ci penzano loro; del resto poco mi cale.
Mi dispiace solo una cosa, ed è che tanti nostri combagni emigrando vanno ad incretinirsi in quei luoghi d'America abitati da selvaggi, malsani, e corrotti, per l'ingordizia, e a forza di stendi e di privazioni accumulano una miserabile somma per poi venirsene a rimpoltronire in paese, sfamandosi di cavoli e patate e tre soldi di carne un paio di volte la settimana e via di seguito, e magari passando la vita in qualche cantina, che bel progresso!
Ma venite, venite in queste terre, e se soffrite in principio godrete poi, almeno diventerete uomini, i nostri studenti vanno all'università, per studiare le scenze che i poveretti non sentono che a parole. Invece chi viaggia per queste contrade, e ha un certo grado d'istruzione, studia di continuo in Università pratiche, perché sente colle orecchie, guarda cogli occhi e tocca colle mani, e mette in pratica tutto cio ed il cervello apprende, e si sveglia, si fa un esatto concetto della vita, e gode.
Venite combagni, venite a tuffarvi in un bagno di civiltà, lasciate quei vostri monti, quelle pianure abbandonati, quelle miserabili catapecchie […]
Qui si mangia meglio che non il Cuoco, si abita in Cottage […], i cavi elettrici v'invitano a salir su se siete stanco un poco, i teatri a poco prezzi, e di molta morale, vi invitano ad entrare, a ricreare lo spirito ove dentro trovate tutte quelle comodità, e l'applicazione, e rappresentazioni di tutto cio che la scienza mette a sua disposizione, state lontano dall'amico volete parlarlo anche vicino a voi il telefono che vi aspetta, volete studiare anche molte Biblioteche a vostra disposizione, volete andare ad una gita di piacere prendete un carro elettrico […] Però badate bene cio che ora vi dico, bisogna arrivare qui in queste terre con almeno un migliaretto di lire in tasca, perché come sembre ripeto pel nuovo arrivato le difficoltà in principio sono grandissime […]