Foto di famiglia qui pubblicate sono state copiate e messe online su altri siti, questo modo di procedere farà sì che nessun materiale sia più messo a disposizione di tutti. Due domande sulla (s)correttezza di questo modo di procedere bisognerebbe farsele. Abbiamo sempre condiviso quanto potesse servire ad altri e aiutato chiunque ci abbia contattato, gratuitamente e sempre facendoci carico noi di eventuali spese. E c'è chi è venuto, si è servito scopiazzando e se n'è andato insalutato ospite. Bel ringraziamento.
21 August 2023 in
Genealogia Mastroscusa
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Comments Off on Ancora...
Per una nota sul frate e sull'opera si rimanda a questo articolo che pubblicai su Tracce di Storie.
visualizzazione diretta del pdf per dispositivi mobili
14 August 2023 in
Varie
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Comments Off on Padre Luigi Medaglia da Morano, La Garibaldeide


20 December 2022 in
Genealogia Mastroscusa
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Comments Off on Sullo stemma e sui tre colli
Nella tabella che segue riportiamo i dati tratti dai registri dello Stato Civile di Morano dal 1809 al 1865; la consultazione ha riguardato le copie dell'AdS di Cosenza, digitalizzate dai Mormoni e ora disponibili su Antenati, mentre il dato sulle morti del 1819 (il cui registro manca interamente) si deve alla gentilezza dell'Anagrafe del Comune di Morano.
Si tenga conto che le registrazioni interessano per il 1809 poco più di dieci mesi - partendo dal 22 febbraio - e che i primi anni la trascrizione degli atti di nascita non fu puntualissima: qualcuno sfuggiva, e l'omissione emergeva solo se e quando a distanza di anni occorreva produrre documentazione specifica, come per il matrimonio. Il computo delle nascite è stato fatto per lo più sul numero degli atti trascritti e presenti; le rare e contenute discrepanze rispetto ai numeri negli indici annuali, inseriti alla fine dei registri, laddove oggetto di verifica precisa, sono risultate legate alla redazione di un unico atto per la nascita di gemelli (lo scarto che in parte conservo, non controllando tutti i singoli atti dei registri interessati, ammonta a 11 unità per tutto il periodo considerato).
Chiaramente non sono affidabili le registrazioni delle morti avvenute fuori da Morano che venivano comunicate molto parzialmente: quelle presenti si riferiscono per lo più a soldati, detenuti e braccianti (per il 1835 braccianti nel territorio di Cassano).
Pur con i limiti di cui si è detto, lo specchietto ricostruito ci dà un'immagine molto nitida di Morano nei primi sei decenni dell'Ottocento, su cui mi soffermerò più ampiamente in seguito.

19 July 2022 in
Varie
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Comments Off on Morano fra il 1809 e il 1865
Morano nel corso dell'Ottocento visse almeno tre momenti particolarmente difficili a causa di epidemie: nel 1817 a causa del tifo si toccò la massima mortalità del secolo superando i 700 decessi, nel 1888 il morbillo decimò le giovani generazioni (si veda un precedente articolo), fra i due, nel 1837, non ci facemmo mancare il colera.
I morti accertati per l'anno 1837 furono 608 (la media dei quattro anni precedenti è intorno alle 250 unità, quella dei quattro anni successivi intorno alle 260): 576 decessi furono regolarmente e tempestivamente registrati all'anagrafe, gli altri, non dichiarati nell'immediatezza, risultarono da controlli successivi di chi mancava all'appello con elenchi affissi sulle porte del Comune.
Il colera arrivò intorno alla metà di luglio. Dal 1° all'11 i decessi furono nella media (6).
Il 13 di luglio gli atti mostrano una morte sospetta, un uomo sconosciuto, dell'età apparente di 50 anni, il cui cadavere fu rinvenuto a Terrarossa.
I giorni successivi registrano un decesso ciascuno, due se ne hanno il 16 luglio, mentre il 17 la situazione appare in tutta la sua gravità con 11 morti. Fra questi è un comico appartenente a una compagnia romana, deceduto nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie (un compagno morirà qualche giorno più tardi nel convento di San Bernardino - allora soppresso). Nei primi giorni perdono la vita anche diversi sacerdoti. L'infezione si estende rapidamente a ogni zona del paese e colpisce anche le prigioni. Il record negativo si ha il 24 luglio con 19 morti ufficializzati. In luglio muoiono 140 persone (altre 6 sono rintracciabili negli elenchi aggiuntivi posteriori); 169 (+ 21 nelle liste successive) in agosto; settembre vede un deciso miglioramento ma le cifre restano ancora alte superando le 50 unità; 37 sono i decessi nel mese di ottobre, 53 in novembre e infine 40 in dicembre.








9 July 2022 in
Varie
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Comments Off on Il 1837, anno del colera
Sono 2.175 i nominativi che seguono, ordinati alfabeticamente. Per il 1888, incluso anche in questo elenco, esiste un post precedente con trascrizioni fatte dai singoli atti e maggiori dettagli (nel blog anche i nati del 1866 e del 1867)















6 June 2021 in
Varie
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Comments Off on Morano, indici decennali morti 1886-1895
Il 1888 fu per Morano un anno drammatico, i registri dello Stato Civile mostrano un incremento notevole dei decessi che superarono anche quelli dell' '84 e dell' '85 segnati in tutta Italia dall'epidemia di colera.
Le morti nel Comune di Morano dal 1866 al 1895 (non sono conteggiati gli atti della II parte, relativi a chi viveva altrove, registrati a volte a distanza di anni - comunque in numero molto limitato):
1866 303
1867 219
1868 254
1869 255
1870 282
1871 208
1872 231
1873 268
1874 247
1875 273
1876 178
1877 175
1878 195
1879 203
1880 203
1882 228
1883 212
1884 283
1885 370
1886 208
1887 181
1888 468
1889 178
1890 159
1891 161
1892 166
1893 172
1894 215
1895 236
Le fonti locali non si soffermano sugli accadimenti di quell'anno. Dalle "Statistiche delle cause di morte avvenute in tutti i Comuni del Regno nell'anno 1888" si apprende che la prima causa di mortalità nel distretto di Castrovillari fu il morbillo cui sono riportati 377 decessi. La cifra sembra sottostimata poiché nel nostro solo Comune esso dovette provocare oltre 200 casi con esito funesto. Il Bollettino sanitario del mese di giugno (si veda il Supplemento al n. 175 della Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 1888) riporta la segnalazione di 800 casi di morbillo a Morano; 301 sono quelli segnalati dai medici curanti nel mese di luglio (Supplemento alla G.U. n. 204, 29 agosto 1888).
Sui 468 decessi totali del 1888, 361 interessano minori di 15 anni, di questi 350 si collocano nella fascia d'ètà fra 0 e 8 anni.
L'epidemia colpì particolarmente nei mesi estivi, i suoi effetti si manifestarono con veemenza a partire dal 10 giugno.
L'andamento dei decessi nei vari mesi:
gennaio 15
febbraio 24
marzo 22
aprile 12
maggio 16
giugno 59
luglio 153
agosto 83
settembre 34
ottobre 15
novembre 11
dicembre 24
Riportiamo i dati estratti dal Registro di morte del 1888, seguiti dall' elenco in ordine alfabetico per facilitare la ricerca dei nominativi.






Abbagnara Carmine |
223 |
Agostino (D') Carmela |
28 |
Agostino (D') Carmela Mariangela |
369 |
Agostino (D') Caterina |
460 |
Agostino (D') Filomena |
22 |
Agostino (D') Francesca |
193 |
Agostino (D') Maria |
188 |
Aita Carmine |
409 |
Aita Luigi |
62 |
Aita Maria |
200 |
Aita Nunziata |
287 |
Aita Rocco |
398 |
Aita Rosa |
350 |
Aita Teresa |
424 |
Aloise Carmine |
117 |
Aloise Concetta |
161 |
Aloise Fedele |
115 |
Aloise Giuseppe |
319 |
Aloise Mariangela |
103 |
Anatro Francesco |
435 |
Anatro Rosaria |
80 |
Anele Rachele |
295 |
Arcieri Maria |
52 |
Aronna Biagio |
123 |
Aronna Concetta |
436 |
Aronna Francesca |
21 |
Aronna Francesco |
267 |
Aronna Francesco Antonio |
98 |
Aronna Giuseppe |
391 |
Aronna Luigi |
173 |
Aronna Luigi |
248 |
Aronna Maddalena |
204 |
Aronna Maria |
346 |
Aronna Pietro |
220 |
Aronna Rocco |
4 |
Aronna Rosa |
81 |
Aronna Rosa |
219 |
Barbastefano Natale |
152 |
Barletta Carmine |
382 |
Barletta Concetta |
233 |
Barletta Concetta |
338 |
Barletta Maria |
277 |
Barletta Nunzia |
328 |
Barletta Teresa |
455 |
Bartolo (De) Nunziato |
368 |
Bartolo (De) Nunziato |
405 |
Benedetto (Di) Giuseppe |
1 |
Benedetto (Di) Pietro Giovanni |
46 |
Berardi Giuseppe |
403 |
Berardi Vincenzo |
69 |
Bianchimano Filomena |
252 |
Blando Concetta |
423 |
Blando Domenico |
213 |
Blando Lorenzo Domenico Gaetano |
348 |
Blando Nunziata |
426 |
Blando Pasquale |
18 |
Bloise Antonio |
197 |
Bloise Carmine |
102 |
Bloise Teresa |
66 |
Blotta Biagio |
135 |
Blotta Giuseppe |
119 |
Blotta Leonardo |
284 |
Boliva Maria Carmela Domenica |
99 |
Bonadies Carmela |
198 |
Bonsanto Maria Carmela |
323 |
Borrelli Maria |
250 |
Bottino Francesco |
140 |
Bruno Carmine |
113 |
Bruno Francesco |
177 |
Bruno Giuseppe |
171 |
Bruno Giuseppe |
315 |
Bruno Leonardo |
385 |
Bruno Pietro |
172 |
Bruno Rosa |
87 |
Bruno Rosa |
344 |
Caporale Clementina |
422 |
Capuano Teresa |
143 |
Cardona Maria Francesca |
458 |
Cardona (De) Annibale |
446 |
Cardona (De) Berardino |
57 |
Cardone Fedele Antonio |
130 |
Cataldi Filomena |
224 |
Cataldo Clementina |
331 |
Celia Antonio |
355 |
Celia Concetta |
290 |
Celia Francesco |
132 |
Celia Giovanna |
243 |
Celia Luigi |
299 |
Celiberto Biagio |
406 |
Celiberto Carmena |
266 |
Celiberto Carmine |
133 |
Celiberto Cristofaro |
3 |
Celiberto Giovanni |
94 |
Celiberto Giovannina |
456 |
Celiberto Maria Rosaria |
166 |
Cervello Nunziata |
390 |
Chiara (Di) Maria |
462 |
Chiara (Di) Santa |
349 |
Cirello Rocco |
257 |
Coscia Filippo |
157 |
Cosenza Leonardo |
45 |
Cosenza Maria |
341 |
Cosenza Natale |
357 |
Costa Antonio |
236 |
Costa Maria Grazia |
417 |
Cozza Carmena |
71 |
Cozza Maria |
394 |
Cozza Maria Giuseppa |
74 |
Cozza Mariangela |
9 |
Crancia Mariangela |
201 |
Crescente Clementina |
412 |
Crescente Rosa |
2 |
Crescente Vincenzo |
371 |
Cristaldi Umberto |
420 |
Divisato Maria Cristina |
170 |
Donadio Carmena |
191 |
Donadio Cristina |
274 |
Donadio Nunzia |
63 |
Donadio Pasquale |
320 |
Donadio Rocco Francesco |
345 |
Donadio Rosaria Nunziata |
184 |
Donnacarda Antonio |
307 |
Esposito Filomena |
73 |
Faillace Agnese |
279 |
Faillace Andrea |
85 |
Faillace Anna |
121 |
Faillace Antonio |
380 |
Faillace Carmela |
43 |
Faillace Carmela |
164 |
Faillace Delora |
249 |
Faillace Francesco |
343 |
Faillace Giovanni |
147 |
Faillace Giovanni |
442 |
Faillace Giustina |
83 |
Faillace Lucia Concezione |
282 |
Faillace Nunziata |
259 |
Faillace Pasquale |
258 |
Faillace Pasquale |
468 |
Faillace Pietro Giuseppe |
255 |
Faillace Rocco |
153 |
Faillace Rocco Antonio |
124 |
Favale Maria Carmela |
280 |
Feoli Carmena |
392 |
Feoli Carmine |
136 |
Feoli Concetta |
58 |
Feoli Maria Maddalena |
286 |
Ferraro Carmela |
202 |
Ferraro Francesco |
148 |
Ferraro Giovanni |
39 |
Ferraro Giuseppe |
418 |
Ferraro Maddalena |
137 |
Ferraro Maria |
25 |
Ferraro Maria Maddalena |
97 |
Ferraro Nicola |
6 |
Ferraro Pasquale |
107 |
Ferraro Rocco |
451 |
Filippis (De) Clorinda |
433 |
Filippis (De) Mariannina |
434 |
Filippo (Di) Chiara |
186 |
Filomena Angela |
306 |
Filomena Angela |
459 |
Filomena Carmine |
206 |
Filomena Domenica |
393 |
Filomena Filomena |
402 |
Filomena Francesco Antonio |
30 |
Filomena Giovanna |
19 |
Filomena Pasquale |
431 |
Filomena Teresa |
92 |
Forte Gennaro |
337 |
Forte Teresa |
317 |
Fuscaldo Antonio |
440 |
Fuscaldo Carmine |
465 |
Fuscaldo Concetta |
251 |
Galante Concetta |
293 |
Gallo Fedele |
61 |
Gelso Domenico |
199 |
Gennaro (De) Raffaele |
374 |
Gentile Maria |
461 |
Gesu (Di) Maria |
234 |
Gioioso Raffaele |
364 |
Giovanello Raffaele |
227 |
Gravina Giuseppina |
195 |
Grazioso Ferdinando |
372 |
Grazioso Umberto |
100 |
Guaragna Angelo |
294 |
Guaragna Antonio |
260 |
Guaragna Antonio |
261 |
Guaragna Carmine |
232 |
Guaragna Leonardo |
95 |
Guaragna Maria |
421 |
Guarascio Maria |
101 |
Guida Francesco |
41 |
Guma Luigi |
65 |
Ingianna Biagio |
118 |
Ingianna Domenico |
339 |
Ingianna Raffaele |
399 |
Ingianna Rocco |
322 |
Ingianna Rosa |
408 |
Laitano Carlo Maria |
321 |
Laitano Concetta |
354 |
Laitano Francesco |
312 |
Laitano Leonardo |
464 |
Laitano Leone |
64 |
Laitano Nunziata |
253 |
Laitano Santa |
326 |
Lanzaro Maria Antonia |
425 |
Lanzetta Giustina |
308 |
Lauria Concetta |
90 |
Laurito Giuseppe |
212 |
Leone (Di) Annarosa |
13 |
Leone (Di) Carmela |
301 |
Leone (Di) Francesco |
386 |
Leone (Di) Francesco Carlo |
165 |
Leone (Di) Giovanni |
185 |
Lombardi Antonia |
183 |
Lombardi Antonio |
142 |
Lombardi Francesca |
336 |
Lombardi Gennaro |
84 |
Lombardi Nunziata |
304 |
Lombardi Pietro |
240 |
Lorenzo (Di) Caterina |
329 |
Lorenzo (Di) Maria Vittoria |
378 |
Lorenzo (Di) Mariangela |
332 |
Lorenzo (Di) Pietro |
125 |
Lorenzo (Di) Rosaria |
179 |
Lorenzo (Di) Santa |
300 |
Luca (Di) Filomena |
138 |
Luca (Di) Francescantonio |
131 |
Luca (Di) Francesco |
364 |
Luca (Di) Francesco Antonio |
210 |
Luca (Di) Giovanni |
430 |
Luca (Di) Giuseppe |
272 |
Luca (Di) Maria Domenica |
362 |
Luca (Di) Mariangela |
404 |
Luca (Di) Santo Pietro |
278 |
Luciano Francesco Antonio |
463 |
Luciano Mariangela |
209 |
Machelia Giustina |
230 |
Mainieri Angela Maria |
367 |
Mainieri Antonio |
150 |
Mainieri Antonio |
226 |
Mainieri Antonio |
397 |
Mainieri Carmela |
192 |
Mainieri Fedele |
448 |
Mainieri Filippo |
265 |
Mainieri Francesco |
111 |
Mainieri Liborio |
15 |
Mainieri Luigi |
60 |
Mainieri Luigi |
229 |
Mainieri Luigi |
275 |
Mainieri Maria |
23 |
Mainieri Maria |
254 |
Mainieri Maria Teresa |
88 |
Mainieri Pasquale Salvatore |
122 |
Mainieri Rocco |
221 |
Mainieri Rosa |
47 |
Mainieri Rosaria |
454 |
Mainieri Teresa |
359 |
Mainieri Teresa |
428 |
Mainieri Teresina |
151 |
Maradei Francesco |
75 |
Marco (Di) Carmine |
168 |
Marco (Di) Carmine |
273 |
Marco (Di) Carmine |
377 |
Marco (Di) Francesca |
297 |
Marco (Di) Francesco |
383 |
Marco (Di) Leonardo |
285 |
Marco (Di) Maria |
31 |
Marco (Di) Mariangela |
268 |
Marco (Di) Nicolina |
139 |
Marco (Di) Rocco |
264 |
Marco (Di) Teresa |
352 |
Mare (Di) Carmena |
228 |
Mare (Di) Carmena |
379 |
Mare (Di) Rocco Fedele |
20 |
Marranghello Antonia |
178 |
Marranghello Antonio |
76 |
Marranghello Fedele |
5 |
Marranghello Gaetano |
8 |
Marranghello Leonardo |
441 |
Marranghello Maddalena |
325 |
Marranghello Maria Carmela |
419 |
Marranghello Maria Grazia |
292 |
Marranghello Nunziato |
163 |
Marranghello Pietro |
303 |
Marrone Gelsomina |
126 |
Marrone Gennaro |
289 |
Marrone Luigi |
182 |
Martino (Di) Pietro |
432 |
Martino (Di) Santa |
180 |
Marzano Francesca |
335 |
Marzano Irene |
443 |
Massaro Laura |
32 |
Mastrascusa Carmena |
89 |
Mastrascusa Nicola |
59 |
Maurello Antonio |
26 |
Maurello Leonardo |
416 |
Mauro Teresa |
33 |
Mauro Vincenzo |
452 |
Medaglia Carmena |
12 |
Medaglia Giosuè Mario Leonardo |
225 |
Medaglia Laura Rosa |
110 |
Medaglia Rosaria |
109 |
Medaglia Saverio |
445 |
Menza (La) Nunziato |
134 |
Mirabelli Giovannina |
217 |
Mirabelli Maria |
82 |
Moliterno Giustina |
207 |
Moliterno Luigi |
42 |
MontechiaroFrancesco Leonardo |
190 |
Morelli Antonio |
205 |
Morelli Carmine |
16 |
Morelli Concetta |
366 |
Morelli Giuseppe |
384 |
Morelli Teresa |
375 |
Motta Filomena |
450 |
Motta Francesco |
105 |
Motta Leonardo |
353 |
Napoli (Di) Concetta |
376 |
Napoli (Di) Francesco Giuseppe |
313 |
Napoli (Di) Maria |
129 |
Oliveto Luigi |
235 |
Ottato Rocco |
211 |
Pace (De) Clementina |
288 |
Paladino Concetta |
51 |
Paladino Filomena |
245 |
Paladino Maria |
401 |
Paladino Nunziato |
38 |
Pandolfo Biagio |
365 |
Pandolfo Concetta |
262 |
Pandolfo Francesco |
427 |
Pandolfo Gelsomina |
79 |
Pandolfo Santo |
187 |
Paternostro Domenica |
34 |
Pentacolo Carmena |
160 |
Perrone Rosina |
437 |
Pignano Concetta |
411 |
Ponzi Maria |
276 |
Ponzi Maria Cristina |
389 |
Pugliese Domenica |
36 |
Pugliese Francesco |
438 |
Pugliese Gaetano |
120 |
Pugliese Grazia |
114 |
Pugliese Leonardo |
37 |
Puntino Filomena |
381 |
Rabio Carmine |
429 |
Rescia Francescantonio |
256 |
Rimolo Domenico Antonio |
318 |
Rimolo Leonardo |
56 |
Rimolo Maria Concetta Annunziata |
53 |
Rimolo Mariangela |
29 |
Rimolo Rosa |
141 |
Rimolo Rosa |
203 |
Rimolo Santa |
242 |
Rizzo Carmine |
174 |
Rizzo Francesco |
104 |
Rizzo Francesco |
127 |
Rizzo Rosaria |
189 |
Rizzo Stella |
439 |
Romeo Maria |
91 |
Roseo Felice |
145 |
Rosito Achille |
342 |
Rosito Antonio |
162 |
Rosito Antonio |
358 |
Rosito Antonio |
370 |
Rosito Carlo |
237 |
Rosito Carmela |
70 |
Rosito Carmine |
96 |
Rosito Carmine |
413 |
Rosito Filomena |
360 |
Rosito Gennaro |
466 |
Rosito Maria |
169 |
Rosito Maria Carmena |
298 |
Rosito Maria Grazia |
305 |
Rosito Rosaria |
24 |
Rosito Rosaria |
108 |
Rotondaro Maddalena |
93 |
Russo Agnesa |
48 |
Russo Carmine |
311 |
Russo Giuseppe |
447 |
Russo Rocco |
222 |
Sangiovanni Arcangelo |
67 |
Sanzi Giuseppe |
396 |
Sassone Carmena |
208 |
Savarese Carmela |
175 |
Scaravaglione Anna |
281 |
Scaravaglione Giuseppe |
10 |
Schifino Antonio |
263 |
Schifino Antonio |
414 |
Schifino Carmela |
356 |
Schifino Carmena |
407 |
Schifino Concetta |
246 |
Schifino Francesca |
144 |
Schifino Francesco |
68 |
Schifino Francesco |
181 |
Schifino Francesco |
271 |
Schifino Gennaro |
196 |
Schifino Maria |
78 |
Schifino Rocco |
106 |
Scorza Berardina |
17 |
Scorza Nunziato |
128 |
Scorza Rosa |
35 |
Serra Antonio |
54 |
Serranù Francesco |
373 |
Severino Domenica |
457 |
Severino Maria Concetta |
351 |
Severino Mariangela |
247 |
Severino Rachele |
218 |
Sparello Carmena |
216 |
Sparello Rocco |
330 |
Stabile Carmena |
156 |
Stabile Carolina |
388 |
Tedeschi Leonardo |
239 |
Tedeschi Maddalena |
167 |
Tortorella Giuseppe |
296 |
Tufo (Lo) Antonio |
231 |
Tufo (Lo) Carmela |
159 |
Tufo (Lo) Concetta |
154 |
Tufo (Lo) Filippo Antonio |
333 |
Tufo (Lo) Francesca |
55 |
Tufo (Lo) Francesco |
158 |
Tufo (Lo) Gaetano |
77 |
Tufo (Lo) Immacolata |
302 |
Tufo (Lo) Maria |
116 |
Tufo (Lo) Teresa |
269 |
Vacca Antonio |
146 |
Vacca Antonio |
238 |
Vacca Francesco |
149 |
Vacca Giuseppe |
415 |
Vacca Maria Concetta |
270 |
Vacca Rosa |
340 |
Valente Achille |
400 |
Valentini Filomena |
50 |
Valitutti Concetta |
155 |
Valitutti Francesco |
241 |
Valitutti Maddalena Concetta |
291 |
Valitutti Serafina |
395 |
Vanni Concetta |
112 |
Vanni Raffaele |
324 |
Vecchio (Del) Anastasia |
362 |
Vecchio (Del) Concetta |
467 |
Viola Giuseppe |
410 |
Vitola Angela |
347 |
Vitola Antonia |
316 |
Vitola Antonio |
244 |
Vitola Caterina |
44 |
Vitola Domenica |
11 |
Vitola Domenica |
14 |
Vitola Filomena |
334 |
Vitola Francesco |
283 |
Vitola Francesco |
314 |
Vitola Francesco |
444 |
Vitola Gabriele |
310 |
Vitola Gelsomina |
387 |
Vitola Giuseppe |
214 |
Vitola Maria Nunziata |
194 |
Vitola Nunziata |
327 |
Vitola Pasquale |
86 |
Vitola Rachele |
453 |
Vitola Rocco |
449 |
Vitola Santo |
309 |
Vitola Serafina |
27 |
Voto Domenica |
176 |
Vuoto Filomena |
215 |
Vuoto Leonardo |
49 |
Vuoto Vincenzo |
7 |
Zaccato Gioacchino |
40 |
Zicari Concetta |
72 |
Per completezza ecco anche i defunti negli atti della II parte:
1. Arcieri Maria,morta all'estero per colera il 9 gennaio 1887;
2. Guma Pietro, morto a San Paolo del Brasile il 3 aprile 1884;
3. Crescente Leonardo, morto in Uruguay il 12 febbraio 1878;
4. Marrone Nicola, morto a Panama il 27 luglio 1888;
5. Di Leone Leonardo, morto in Uruguay il 24 settembre 1888.
26 July 2020 in
Varie
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Comments Off on L'epidemia di morbillo del 1888
Morano 1902, Stato dei Maiali (prima parte)
Un documento a fini esattoriali, con informazioni sulla popolazione suina, ci offre dati interessanti su Morano agli inizi del secolo scorso.
Ne riproduciamo di seguito le pagine iniziali, fra le quali il riepilogo con i conteggi generali, non proprio accurati, che riportano i maiali a 658 unità (si superano in realtà i 700).
Il quadernetto registra 702 nominativi relativi ai capifamiglia - non considerando quelli espunti -, con l'indicazione dei maiali posseduti da ciascuno di essi. Questi i dati ricavati: una sola famiglia possiede o dichiara di possedere tre maiali; tre maiali hanno anche i Frati Cappuccini; il numero di famiglie con due maiali ammonta a 32; le restanti ne hanno uno. In qualche caso è annotata l' esenzione dal dazio per motivi diversi, come la morte dell'animale prima della macellazione ("acciso perché moribondo" si legge, ad esempio, in una circostanza).
Circa 6.600 erano gli abitanti nel 1902, 1743 invece i nuclei familiari. Il 40% delle famiglie - 702 su 1743 - dunque possedeva un maiale; occorre precisare però che il dato va letto tenendo conto della presenza, nelle 1743, di svariate famiglie mononucleari e di un margine di evasione, che per quanto difficile da quantificare poteva essere consistente.
I nominativi riportati sono nella maggior parte dei casi accompagnati da soprannomi.
La distribuzione dei cognomi per lettera è la seguente:
A 50
B 50
C 68
D 89
F 81
G 26
I 3
L 25
M 97
N 6
O 4
P 25
R 66
S 55
T 6
V 48
Z 3
I 50 nominativi per la lettera A (uno forse ripetuto considerata la coincidenza di nome e soprannome) includono 9 o 8 cognomi diversi: Aita (17 occorrenze), Aronna (17), Anele (6), Alberti/Alberto (4), Aloise (3), Arcidiacono (1), Altimara (1), Altro (1).
Fra i cognomi più rappresentati e più comuni a Morano è Aita che perciò è anche quello cui sono associati più soprannomi; dal quadernetto e da altri documenti e registri consultati appare che v'erano Aita "Castagnella"," Carpanzano", "Coriotosto", "Fra' Domenico", "Filippini", "Frattummolo", "Gaifasso", "Giagante", "Giangalasso"," Ignottisano", "Inferno", "Manicolongo", "Ragatrascia", "Sciamarro", "Tappila", "Turco" (si lascia la forma italianizzata delle scrizioni originali).
Con l'eccezione di tre, questi soprannomi sono registrati nelle raccolte di soprannomi di Carmelo Donadio e di Fedele Mastroscusa - cui si rimanda per origine e derivazione (cfr. C. Donadio, Vocabolario, e F. Mastroscusa, Percorsi e scavi).



1 June 2020 in
Varie
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Comments Off on Uno stato dei maiali del 1902
Le prime undici pagine di un quadernetto manoscritto. Morano, 1890 circa.
Le mie memorie di Colombia
Li nove d'aprile 1889, alle dieci a.m. giunsi in Cartagena, con un caldo, che senza la menore esagerazione, scottava la pelle. Non è mia intenzione fare le descrizioni topografiche, e volendo non saprei; cosicché a tentoni a sbalzi, mi vo tracciando le cose viste, e quelle che mi mancava di vedere.
Come dico giunsi in Cartagena coll'intento di passare in Barranquilla, ove mi richiamava un sentimento d'affetto, pel mio piccolo fratello, che da dodici anni non l'aveva veduto, né ricevuto notizie, e per andare in B.quilla dovea imbarcarmi su d'un vaporetto che valicava sulle acque del fiume Maddalena cioè l'acque del gran fiume Maddalena, che si dilata, e forma diverse braccia, in uno di questi braccia, che conduce in B.quilla, infelicemente queste acque erano seccate a causa non aver piovuto da sei mesi, dovuto a questa circostanza ho dovuto attendere in Cartagena otto giorni speranzoso sul forse oggi forse domani, chi sa stanotte piove, e l'acque crescono. sì vana speranza! ... sicché non si sapeva cosa fare, e si restava avvilito su d'una sedia con un ventaglio in mano facendo un po di aria, perché in q. luoghi non se ne trova vento, ne si puo imitare: caminare non si potea, il caldo toglieva le forze ed il sudore bagnava le vesti.
Venuta l'ora del pranzo si va a pranzare ed ho! meraviglia la tavola imbandita, ma senza pane, senza vino, e senza birra; invece acqua salubre una specie di polenta dura, involta nel fodero delle spighe di granturco, il mangiare si compose di carne e riso, e uova, n'anco l'idea d'una foglia di verdura, la cena speravo d'essere migliore, ... carne riso e platano fritto ... e così fu invariabile durante la mia dimora, e volendo, con che variare? i campi invece di terra trovasi arena senz'acqua, a non essere le piovane ... e mi sovvenne del miseremini mei ... I giorni si passavano, senza speranza di poter uscirne da cotesto [... ?] Cartagene, che sebbene cinta da insormontabili mura, come l'antica perché fu costruita dagli Spagnoli, si poteva ben credere essere là il caldaio, dove Caronte bolle le sue anime.
Laggiù era il mio fine d'uscirne principale, quello di mutare aria e forse mutando cielo mutarsi il clima. ... chimera! le notte si passavano in un corridoio dove potea correre qualche auretta, che non si faceva mai sentire, l'atto del mattino erano identiche all'atto della sera, il mezzogiorno alla mezzanotte e così di seguito, e mi confermai sull'idea ch'il Sole puo essere abitato, visto che l'uomo puo vivere nei gran fuochi. Bisognava uscire a tutto costo e si pensò unito ad altri 5 compagni di viaggio, o di sventura, fittare degli asini, e così far la traversata in cinque o sei giorni, ciò che si poteva combiere col vaporetto in meno di 15 ore; d'altronte era inutile sperare che giusto l'affirmazione degli indigeni le piogge cominciano in Luglio, e finiscono in Ottobre, cominciare in Luglio vuol dire che piove copiosamente cinque sei volte al giorno, ed altrettanto la notte senza però refrescare l'aria che anzi è quando magiormente si sente il fuoco finire in Ottobre, poi si deve intendere che finisce davvero senza che mai una nuvola, un tuono, un baleno, venisse a turbare il bel sereno che siegue fino a tutto Maggio; non è questo un bel clima?
Si presero a nolo gli asini, ed in tutta la comitiva ve ne vollero, fra Uomini e bagagli un 18: principiò a sfilare la carovana verso le 5 p.m. per potere caminare le povere bestie, a cui il caldo e gli insetti torturavano, si dovea camminare di notte per non essere anche noi ammazzati dal Sole, alle sei eravamo fuori la Città, e già era notte, e gli benigni raggi d'argento illuminavano le tortuose vie piene di spine di annosi alberi, che il tempo avea deroccati, e stavano là [...?] senza che nessuno si prendea la cura di liberare il cammino.
Avevamo mangiato, ed il cammino, il caldo ci avea resi assetati, domandammo dell'acqua, e dissero non averne ma che breve si giuncesse in una Città e ci sarebbe stata somministrata, ci volevano ancora delle lunghe ore! ... ed io domandavo al mio garbatissimo vittorino s'eravamo vicini alla Città, o per lo meno alla acqua, mi disse di sì, ed io tesi l'orecchio per sentire il mormorio del ruscello ... ma nulla. si camminava, e nuovamente dissi siamo molto distante, dall'acqua o dalla Città, questa volta mi rispose siamo a una distanza di 15, o 20 minuti, non discrivo la sete le lagnanze della povera gente miei compagni,perche ognuno sa farsene idea!
finalmente sentimmo gracchiare le ranocchi, e col riflesso della luna abbiamo visto un lago d'acqua stagnante che i nostri condotteri s'allestirono per tuffarvisi, ed attingere delle acque: quelle acque erano verde putride, e fetide, ma pure fu giuoco forza beverle
La sete s'estinze, ed a pochi passi si vidde, come una grande aia che contenea dei cavagiuni [covoni], marciti, che a prima vista si supponeva averli abbandonati, perche le piogge l'aveano talmente deteriorati, che non teneva più conto ai bifolchi tritarli
Io curioso, domando al vittorino cosa erano, e mi rispose che già eravamo giunti nella Città chiamata Villanova ... Niente meno ch'eravamo in una città quando tutti credevamo d'essere in un campo, in mezzo a covoni! ... la popolazione immersa nel sonno taceva, e noi seguitavamo camminando per quelle sdrucciolose strade, della Città!
Si camminava di notte per evitare i raggi del sole, il sonno c'avvinceva, le zanzare che ci torturavano, si domandava se v'erano delle locande, dei trattori ec. ec., ci fu risposto che non eravamo mica in Cartagena, e che bisognava deporre il pensiero di trattori, e locande; si camminava dunque, il sonno, il sonno dopo la sete ci torturava egualmente, si cerco d'adaggiarci su qualche erbetta, e ne dissero che breve si trovava altra Città
Erano le tre del matino e compariva da lontano un'altra aia, cogli stessi covoni e si suppose essere l'altra città prognosticata, realmente era quella nomata
le stesse case, ... case quelle che gli indigeni chiamano case, e che sono composte di tacchi di legno, che vanno piantando lungo il diametro, [... testo incomprensibile] così la casa vi metto quattro piccoli travi, che servono a sostenere i pezzi di legno rotondi che hanno piantato soggettati così, vi passano delle piccole fruste incrocciate come una siepe e poi ammassano la creta, e colle mani, ad altro ne formano una crosta che poi imbianchiscono col latte di calce, e la cuoprono con erba [...?] ch'è di molto consistenza, ed ecco cio ch'è una casa di Colombia appena giunto in questa chiamata Città scendemmo da cavallo e ci sdraiammo a lato d'una di queste case, e si dormì fino a giorno avanzato. Il sole incominciava a bruggiare e cercammo asilo in una delle così dette case, dove la miseria la più squallida, e non mai vista mi si presenta allo sguardo. Uomini, donne, fangiulli tutti nudi, ed appena un lembo lurido e sdrucito cuopriva le parti vergognose, il cute di questi esseri a cui la forma sola mi induce chiamare uomini, e color di bronzo cosicché li diresti monumenti ambulanti.
1 June 2020 in
Varie
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Comments Off on Le mie memorie di Colombia
Il Nuovo Mondo e il Vecchio in una lettera di un emigrato in California. Impietosa la descrizione di Morano
San Jose California 1907
Carissimo Amico […]
Voglio sperare che' questa mia ' lo troverà in bua salute unito agli amici, io per ora non sto male.
Annoiato di vivere in un paese selvaggio, scappai via corrento, col penziere di non mai più ritornare in simili luoghi.
20 giorni dopo la terribile catastrofe di San Francisco California toccai piede a terra, e per quanto ne ho ricevuto l'impressionante colpo d'occhio, glie l'assicuro, gui e sempre il paradiso terrestre.
La mia impressione fu enorme nell'ammirare questa sterminata città, che al mio arrivo era avvolta ancora nelle sue macerie fumante, giacente su le sue rovine, abbandonata a se stessa.
Lei avra' minutamente appreso le notizie dai giornali, e non e mio compito poter descrivere altro, solo le dirò che per quanto questi avessero esagerato glie l'assicuro, hanno sembre detto molto poco, ecco tutto.
La california: beato chi può vivere in queste terre, ricche di lavoro e d'oro, una sola difficoltà vi e qui, ed è l'inglese, appreso questo, si vive molto felice, in mezzo al verde della campagna dentro a piccoli Cottage che sembra di sognare.
Lei a letto il Lavoro di Zola, ebbene quella parte onde descrive quel paese dalle casette rivestiti di maiolino, in mezzo a cambi di fiori o prati verdeggiandi, dove la palma cresce vigorosa, le strade puliti, tutti percorsi di tranvie elettrici, larghi marciapiedi sempre puliti, le casette colla massima comodità moderna, compreso bagni caldi freddi telefono e tutto cio che la scienza inventa a servizio del popolo che si chiama civile e tal vuol essere. Tutto cio e qui attuato ad oltranza, in larga scala Il mio sogno è appunto di poter vivere in mezzo a questo popolo civile con una mia casetta, unito alla mia adorata famiglia, allora per me la vita scorrerà contente e felice quanto posso cio attuare, e dare ai miei figli un educazione prettamente Americana, perché nel mondo non vi e razza più forte e vigorosa, energica, lavoratrice, più di questa
Io esercito il disegnatore negli uffici d'Architetti, guadagno discretamente. Sto studiando la lingua meccanicamente, cioe a mezzo del fonografo col libbro alla mano d'Italiano ed Inglese, a mezzo d'un apparecchio si può far ripetere la medesima parola molti volte: con questo sistema ho fatto molto progresso, per insegnare a scriverlo, esiste una specia di corrispondenza con me e la scuola di cui faccio parte, questo e una scuola che insegnano qualunque prof. o idioma, si paga un tanto all'anno.
E siccome mi son messo in mente di voler diventare Architetto io me ne approfitterò di questa scuola per il mio fine.
Sono molto apprezzato da questi bravi Architetti inglesi, perche' trovano in me, dicono loro, una originalità nel comporre detti lavori di costruzione, e glie l'assicuro nemmeno io prima mi credevo capace di tanto, e anche perché non mi ero potuto dedicare più di una settimana intera a questi nobili studi, da me tanto prediletti, perché nato a quest'arte per propria inclinazione naturale, ed anche il caso mi porta sulla sua traccia e seguirla nella sua fase a me conosciuta.
Basta il mio avvenire e lento ma sicuro se avrò vita. So che vivo in un popolo civile, e che il merito e apprezzato, e pagato anche a suon di dollari, tutto al rovescio della decrepita Calabria, ove esistono tanti vagabondi, cioè quei tali che s'ingiuriano galantuomi, poltroni pieni di superbia e d'ingnoranza, e che vivono come i maiali, cosa è per questi disgraziati la vita? Del resto chi si cura mai di costoro? Dai servizi publici, dall'istruzione, dalla pulizia di un paese rispecchiano i cosi detti galantuomi, essendo sembre questi gli amministratori. Si figura poi, per dirne una lasciar morire di freddo tanti ragazzi nelle scuole in quelle larghe sale di S. Bernardino, oppure ammazzandoli con acido carbonico, e dove tanti ragazzi possono sporcare e fare i loro bisogni giù per i corridoi, e nelle cantine, che col solo entrare bisogna tapparsi il naso, e per l'avarizia, ossia per l'ignoranza dei galantuomi, inveci di far costruire dei cessi igieni ec ec. Dalle strade di quel disgraziato Morano ove necessita camminare nella merda d'està e d'inverno, in questa stagione poi le infiltrazioni di detta robba cola molto per bene giù nella conduttura d'acqua che voi bevete. basta ce ne sarebbe molto da dire, caso mai di questi americani conoscessero tali cose. Bella quella Italia, quella Italia solo dell'Alta Italia.
Io da parte mia cerco tutto il mezzo possibile per poter togliere la mia famiglia di costà perché, penzando tutto ciò soffro moltissimo. Riguardo agli amici ci penzano loro; del resto poco mi cale.
Mi dispiace solo una cosa, ed è che tanti nostri combagni emigrando vanno ad incretinirsi in quei luoghi d'America abitati da selvaggi, malsani, e corrotti, per l'ingordizia, e a forza di stendi e di privazioni accumulano una miserabile somma per poi venirsene a rimpoltronire in paese, sfamandosi di cavoli e patate e tre soldi di carne un paio di volte la settimana e via di seguito, e magari passando la vita in qualche cantina, che bel progresso!
Ma venite, venite in queste terre, e se soffrite in principio godrete poi, almeno diventerete uomini, i nostri studenti vanno all'università, per studiare le scenze che i poveretti non sentono che a parole. Invece chi viaggia per queste contrade, e ha un certo grado d'istruzione, studia di continuo in Università pratiche, perché sente colle orecchie, guarda cogli occhi e tocca colle mani, e mette in pratica tutto cio ed il cervello apprende, e si sveglia, si fa un esatto concetto della vita, e gode.
Venite combagni, venite a tuffarvi in un bagno di civiltà, lasciate quei vostri monti, quelle pianure abbandonati, quelle miserabili catapecchie […]
Qui si mangia meglio che non il Cuoco, si abita in Cottage […], i cavi elettrici v'invitano a salir su se siete stanco un poco, i teatri a poco prezzi, e di molta morale, vi invitano ad entrare, a ricreare lo spirito ove dentro trovate tutte quelle comodità, e l'applicazione, e rappresentazioni di tutto cio che la scienza mette a sua disposizione, state lontano dall'amico volete parlarlo anche vicino a voi il telefono che vi aspetta, volete studiare anche molte Biblioteche a vostra disposizione, volete andare ad una gita di piacere prendete un carro elettrico […] Però badate bene cio che ora vi dico, bisogna arrivare qui in queste terre con almeno un migliaretto di lire in tasca, perché come sembre ripeto pel nuovo arrivato le difficoltà in principio sono grandissime […]
1 June 2020 in
Varie
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Comments Off on Il Nuovo Mondo e il Vecchio
Alla ricerca di un'attività proficua: forse la produzione di caciocavalli?
Lettera di un emigrato in Guatemala
Guatemala, 13 nov 1901
Caro Amico,
Pochi giorni addietro ti scrissi ed ora eccomi di nuovo. Questa volta, che vuoi, anche da lontano ti do un impiccio, che se vuoi disimpegnarlo ti costa non poco lavoro.
E' provato e riprovato che col lavoro qui non si può tirare che modestamente avanti, e con negozio se non s'è "negozianti" si fa talvolta meno: perciò io se avessi tempo cercherei tentare nuove industrie.
Chi cerca trova ed io ben presto ho trovato un padrone di "fiuca" (masseria) che mi darebbe cento litri di latte al giorno per un prezzo irrisorio [...]
Qui i nostri caciocavalli si vendono quasi a 4 lire al chilo. Il clima è quasi come il nostro nella primavera, ma sempre d'un modo; sui monti ci vegeta il pino. La carne è saporosa come da noi, il latte lo stesso. Fabbricare quivi caciocavalli come i nostri non lo credo impossibile. Sarebbe una industria nuova che darebbe molto guadagno. Nessuno fin'ora, per quanto io sappia, ci ha pensato. Vedi, riuscendo si potrebbe per l'abbondanza dei pascoli far concorrenza alla Svizzera. Ora io affinché possa sottomettere un progetto alquanto concreto è necessario che sappia certi dati .
(Tra parentesi: don [omissis] mi diceva che avrebbe piacere venire in America e portare sette od otto mila lire per sfruttare qualche nuova industria - che volesse diventare "formaggiaro"?)
Dunque dicevo che ho bisogno di certi dati che tu puoi fornirmi mandando a chiamare Pasquale [omissis] (Fumante) che fu antico vaccaro, ed è inteligentissimo.
1° cosa, cioè che attrezzi ci vogliono per impiantare, dirò così, una mandra dove si possano fare caciocavalli uso nostro?
2° cento litri di latte che quantità di caciocavalli, mozzarelle ecc. possono dare?
3° che calo o sfrio v'è da i caciocavalli freschi a quelli stagionati vendibili?
In ultimo poi, una descrizione teorico-pratica dall'A alla Z dettagliata, minuta, abbondante, lunga, noiosa [...] per regolarmi se è il caso di mandare a imparare un mio nipote, venir io [...]

1 June 2020 in
Varie
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Comments Off on Investimenti: i caciocavalli
I materiali pubblicati sul nostro sito avevano e hanno lo scopo di aiutare coloro che stanno svolgendo ricerche sui propri antenati. Tutti i dati presenti sono frutto di ricerche personali lunghe e faticose iniziate nel 2006 e tuttora in corso. Lo scopiazzamento su altri siti, senza indicazione alcuna della fonte, è deplorevole, oltre che scorretto.
3 September 2019 in
Genealogia Mastroscusa
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Comments Off on Ai copiatori seriali
Si riporta qui l'elenco dei 302 nati a Morano per l'anno 1867.
Si tenga conto che l'età dei genitori è spesso approssimativa, anche quando il dichiarante è il diretto interessato, e che, in assenza di una professione, l'Ufficiale dello Stato Civile colmava la lacuna rifacendosi al mestiere prevalentemente svolto all'interno della famiglia (negli anni precedenti la professione è indicata già per i neonati...).
Tra le professioni maschili, sulle 271 annotate, prevale nettamente quella di contadino. Ecco i dati delle più rappresentate:
contadino 121
vetturale 29
bovaro 18
pastore 15
cardalana 14
calzolaio 11
sarto 5 (altri sartori e 3 maestri sartori fra i testimoni)
negoziante 5
muratore 5 (per lo più della famiglia Aronna)
falegname e maestro falegname 4 (vari altri fra i testimoni)
imbastaro 4
barilaro 4 (svariati altri fra i testimoni)
giardiniere 3
macellaio 3 (professione esercitata da vari membri della famiglia Cosenza)
mugnaio 3
pellaio 3 (mestiere legato alla famiglia Pandolfo)
vaccaro 3
Le professioni delle madri sono per lo più legate all'industria tessile. Le 263 dichiarate sono così ripartite:
filatrice 240
cucitrice 11
gentildonna 7
tessitrice 3
maestra di seta 1
Aggiungiamo poi che vi erano 3 levatrici e 1 Pia Ricevitrice.
Buona lettura e ricerca degli avi.





28 August 2019 in
Varie
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Comments Off on Nati dell'anno 1867
da Sidera Versus, di F. Viator.
Non si muore. Ci si immagina di temere la morte:
si teme l'ignoto, l'esplosione, si teme se stessi.
La morte? No. Quando la incontriamo, la morte non è più.
(A. de Saint-Exupéry)
Quasi a fine anno si compiva un desiderio coltivato da lungo tempo: la posa di una croce con targhetta a ricordo degli aviatori germanici precipitati sul Pollino nella primavera del 1941.
Avendo localizzato il punto in cui cadde lo Junkers Ju 88, pensammo di salire per portarvi una croce in castagno, realizzata da un nostro amico. Compiuto l'atto pietoso sotto un cielo coperto, ascendendo il monte con la neve immacolata – la prima consistente nevicata autunnale – di ritorno, passammo per Morano a salutare e ringraziare l'amico Fedele Mastroscusa autore dei testi redatti in tre lingue, stampati nella targhetta d'alluminio affissa alla croce.
Un lampo negli occhi faceva intuire la sua intensa partecipazione, mentre ancora fradici di pioggia ci invitava a sedere davanti al fuoco. L'indomani, alle 4 del mattino, spinto da un so che di nobile generosità, egli scriveva per noi questo "servizio", che più tardi faceva pubblicare su "L'Oleandro" di Villapiana.
23 novembre
23 novembre 1987. La neve scesa giù fino a quota mille ha disciolto le sue frange ai pendii boscosi di pini e faggi punteggiati da qualche acero. Avantieri, all'una di notte, entro il temporale tra le saette sinuose dei lampi si è acceso rosso e dardeggiante un fuoco vivo per dieci minuti. Un pino solitario, in alto, toccato dalla folgore.
Ora la neve è risalita verso i mille e settecento, e sull'antico sentiero, a strapiombo, c'è una colmata soffice di mezzo metro. Dal piede del contrafforte salgono due persone in tenuta rustica da campagnoli-montanari. Insieme e accostati, con la differenza di alcuni anni, della corporatura brachilinea e longilinea, con carico diverso. Il primo porta uno zainetto e una croce di legno di castagno, l'altro uno zaino maggiore. Il pendio snevato da un giorno è inzuppato e scivoloso, il sentiero arduo per lo spessore fallace dalla neve pastosa, Al termine del sentiero, che va col sole da est a ovest, è nascosto tra spuntoni e incespugliamenti ammantati l'imbocco a serpentina della sella boscosa. Ecco sul percorso un primo, grosso pino. I due si fermano, ancorano la croce al tronco con pietre sollevate a due mani. La croce latina confitta e rincalzata ha eguagliato i bracci, a croce greca. Al centro è avvitata una targa di metallo, chiara e lucente. Una scritta di tre righe ripetute […]
Der Weg der vier Flieger
aus dem dritten Reich
nach Himmelreich
Fruhling 1941
Dal cielo caduti
quattro giovani germanici
tornarono al cielo
Alites non alites
de coelo deruentes
ad coelum rediere
F. Viator posuit
X. Kal.Iul.A.D.MCMLXXXVII
Appena la neve sgombrerà, a primavera inoltrata, i due torneranno per cementare la croce. Ora scattano tre o quattro fotografie, poi discendono. […]
Sono entrambi saliti faticosamente, e con rischio portando una croce a quota duemila della montagna di Pollino. Per porre un ricordo, con una preghiera non di parole ma di opere. Nella primavera del 1941 uno Ju 88 da ricognizione precipitò con il suo equipaggio di quattro uomini nella sella tra le due vette maggiori. Nella nebbia l'apparecchio urtò la cima di un faggio. Più tardi, al primo disgelo, una spedizione di militari e di giovani partì da Castrovillari, e portò giù i resti dei quattro, e fu celebrato un funerale ufficiale con le autorità del tempo. Poi nessuno ne parlò più: degli sconfitti nessuno parla […]
Ma nelle sue frequenti e continue escursioni in montagna, che gli hanno ispirato un ottimo libro non convenzionale, Francesco è riuscito a quasi mezzo secolo di distanza a ritrovare il luogo della caduta e qualche resto del bimotore. Ha ritrovato una foto di allora (e l'ha ristampata) e ha conversato con qualcuno ch'era andato a quella ricerca pietosa. L'altro "alpino", che ha accompagnato Francesco, è Remo, entrambi della costa jonica.
Una osservazione si vorrebbe aggiungere: che il Pollino è meta nella buona stagione di escursionisti in gruppi, stranieri e nostrani. tutti giovanissimi, e l'età di tutto il gruppo non raggiunge l'età del pino loricato "zio Giuseppe", che tende i rami squamosi e curvi come membra di un gigantesco sauro remoto; ma è anche bersaglio e oggetto (ahimè, la natura-oggetto) di progetti e seminari e incontri con l'intervento di tribunizi discorsi.
Osservazione che può sembrare inutile e oziosa (anche Giulio Cesare di fronte agli stornelli veritieri e pungenti dei legionari trasteverini diceva all'aiutante di campo: "Lasciamoli blaterare, tanto mio è il trionfo, e gli onori e il potere!"), come oziosa e inutile può sembrare questa ascensione di Francesco e Remo, per portare una croce e una targa.
Coloro che hanno familiarità con la montagna, con questa montagna, e riconoscono un cespuglio una roccia, sanno anche se sono restii a dirlo, che non si tratta di un gesto sportivo o una prova a se stessi di volontà, ma di una preghiera. Preghiera alla montagna, alla morte, alla vita.
24 June 2019 in
Genealogia Mastroscusa
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Comments Off on Ali su Monte Pollino